Alcune domande sono state trattate poi in maniera approfondita: Il risparmio è ancora una risorsa essenziale per la società e l'economia nazionale? L'art.47 della costituzione italiana recita: "La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme". Ha ancora valore e sostanza questa affermazione di principio?
Cannavale ha spiegato che, in questa fase storica, i risparmiatori
europei sono intrappolati in un labirinto. Guardano con
preoccupazione a quanto è capitato ai possessori di titoli di Stato
della Grecia. Questi, dalla sera alla mattina, hanno visto decurtato,
con atto arbitrario ed illegale del governo ellenico, il loro credito
di circa il 70 per cento del valore e così ragionano: se questo è
capitato ai risparmiatori in possesso di titoli greci, perché non
dovrebbe capitare ai risparmiatori con titoli spagnoli, portoghesi,
irlandesi o italiani?
Per
porre rimedio a questa difficile situazione e cercare di uscire dal
labirinto del debito pubblico, il dott. Cannavale ha da tempo
ipotizzato una precisa soluzione, che è stata portata all’attenzione
anche di Palazzo Chigi: Un’imposta patrimoniale del cinque per
cento su tutti i beni posseduti dagli italiani - 8500 miliardi di
euro tra titoli ed immobili - mediante la quale incassare 400
miliardi di euro e dare una spallata al debito pubblico. A seguito di
ciò la speculazione internazionale farebbe “respirare” il nostro
Paese, con borsa e mercati in recupero, e richiederebbe tassi
d’interesse più bassi su BOT e BTP posti in vendita dal Ministero
del Tesoro italiano.
Altra strada per “uscire dal labirinto” sarebbe rappresentata dagli “eurobond” e cioè da obbligazioni emesse dall’Unione europea a suo nome. Essi consentirebbero di accentrare a Bruxelles l’attività di vendita titoli per le necessità di tutti gli stati europei, sicuramente a tassi d’interesse più bassi di quelli attuali.
Proseguendo,
il dott. Cannavale ha ammesso che, da soli, i singoli stati europei
contano ben poco. Solo se restano saldamente ancorati all’Unione
europea possono vincere le sfide di un mondo che registra la forza
prorompente di nuovi grandi protagonisti: Cina, India, Brasile,
Russia. Dunque occorre lavorare per il rafforzamento ed il buon
funzionamento dell’Unione europea e non per la sua disgregazione.
La Grecia, secondo il relatore, va aiutata con decisione e
convinzione, recuperando uno spirito di solidarietà europeo poco
praticato negli ultimi due anni. Ne beneficerebbe il mondo della
produzione e del lavoro in tutta Europa, i giovani in primis,
ed il risparmio potrà lasciare alle spalle il labirinto nel quale è
intrappolato.
Il
folto pubblico presente ha manifestato apprezzamento per la
conferenza non solo prestandovi la massima attenzione, ma anche
intervenendo attivamente sia durante che subito dopo, nel corso
dell'ampio dibattito che ne è scaturito.
Nessun commento:
Posta un commento