giovedì 31 maggio 2012

RISPARMIO “FUORI DAL LABIRINTO”

Lo scorso 30 maggio, al Museo Gracco di Pompei, si è tenuto l'ultimo degli incontri programmati in occasione della nuova mostra del Maestro Franco Gracco “Fuori dal Labirinto”, con lo scopo di individuare le strategie per evitare, se possibile, di entrare nei labirinti, veri o mentali, e, per chi vi fosse già caduto dentro, i modi per uscirne o, quantomeno, per difendersi. Il dott. Sàntolo Cannavale (nella foto in alto), economista e scrittore con esperienza nel campo della gestione bancaria, attraverso la sua istruttiva e dinamica dissertazione, con diapositive, ha trattato il tema: “Il cittadino-risparmiatore 'fuori dal labirinto'”. 

Ad introdurre il tema è stato il dott. Alfredo Salucci (nella foto a destra), coordinatore del gruppo “I martedì culturali” di Nocera Inferiore, giornalista e scrittore, che ha richiamato l'attenzione sulla capacità intrinseca dell'arte di veicolare contenuti di natura diversa trasferendoli ad un livello di comunicazione più intimo ed efficace.  

Alcune domande sono state trattate poi in maniera approfondita: Il risparmio è ancora una risorsa essenziale per la società e l'economia nazionale? L'art.47 della costituzione italiana recita: "La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme". Ha ancora valore e sostanza questa affermazione di principio?

Cannavale ha spiegato che, in questa fase storica, i risparmiatori europei sono intrappolati in un labirinto. Guardano con preoccupazione a quanto è capitato ai possessori di titoli di Stato della Grecia. Questi, dalla sera alla mattina, hanno visto decurtato, con atto arbitrario ed illegale del governo ellenico, il loro credito di circa il 70 per cento del valore e così ragionano: se questo è capitato ai risparmiatori in possesso di titoli greci, perché non dovrebbe capitare ai risparmiatori con titoli spagnoli, portoghesi, irlandesi o italiani? 
 
Per porre rimedio a questa difficile situazione e cercare di uscire dal labirinto del debito pubblico, il dott. Cannavale ha da tempo ipotizzato una precisa soluzione, che è stata portata all’attenzione anche di Palazzo Chigi: Un’imposta patrimoniale del cinque per cento su tutti i beni posseduti dagli italiani - 8500 miliardi di euro tra titoli ed immobili - mediante la quale incassare 400 miliardi di euro e dare una spallata al debito pubblico. A seguito di ciò la speculazione internazionale farebbe “respirare” il nostro Paese, con borsa e mercati in recupero, e richiederebbe tassi d’interesse più bassi su BOT e BTP posti in vendita dal Ministero del Tesoro italiano.

Altra strada per “uscire dal labirinto” sarebbe rappresentata dagli “eurobond” e cioè da obbligazioni emesse dall’Unione europea a suo nome. Essi consentirebbero di accentrare a Bruxelles l’attività di vendita titoli per le necessità di tutti gli stati europei, sicuramente a tassi d’interesse più bassi di quelli attuali. 
 
Proseguendo, il dott. Cannavale ha ammesso che, da soli, i singoli stati europei contano ben poco. Solo se restano saldamente ancorati all’Unione europea possono vincere le sfide di un mondo che registra la forza prorompente di nuovi grandi protagonisti: Cina, India, Brasile, Russia. Dunque occorre lavorare per il rafforzamento ed il buon funzionamento dell’Unione europea e non per la sua disgregazione. La Grecia, secondo il relatore, va aiutata con decisione e convinzione, recuperando uno spirito di solidarietà europeo poco praticato negli ultimi due anni. Ne beneficerebbe il mondo della produzione e del lavoro in tutta Europa, i giovani in primis, ed il risparmio potrà lasciare alle spalle il labirinto nel quale è intrappolato.

Il folto pubblico presente ha manifestato apprezzamento per la conferenza non solo prestandovi la massima attenzione, ma anche intervenendo attivamente sia durante che subito dopo, nel corso dell'ampio dibattito che ne è scaturito. 
 

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