giovedì 10 maggio 2012

“SVELATE” LE OPERE DEL MAESTRO


Ieri, 9 maggio, al Museo Gracco di Pompei, in occasione dell'incontro con Rachele Sorrentino, Counselor Formatore e Supervisore ad Approccio Gestaltico Integrato, sono state finalmente “scoperte”, o “svelate”, le nuove opere del Maestro Franco Gracco preparate per la sua mostra “Fuori dal Labirinto”, che erano rimaste coperte fino allo scorso 8 maggio per protesta contro l'indifferenza delle istituzioni all'arte e alla cultura, ed ora esposte fino al 24 giugno prossimo, nell'orario 10-13/16-18 dal martedì al sabato, 10-13 la domenica. Lunedì chiuso.

Numeroso il pubblico che ha assistito all'evento, composto per lo più da collezionisti, amici, e allievi del Maestro, nonché dalle socie del club Inner Wheel Pompei-Oplonti-Vesuvio Est”, presieduto da Almerinda Giugliano, che ha patrocinato l'incontro.

Nell'introduzione alla mostra è stato spiegato il particolare senso in cui il Maestro Gracco ha affrontato il mito del Labirinto. Già in una sua precedente esposizione sul tema, nel 2000, intese i “labirinti” come percorsi dell'immaginario, con riferimento a certi “percorsi” o stili di vita odierni ingarbugliati e fuorvianti, moderne forme di “schiavitù” o condizionamento che possono intrappolare o rendere totalmente incapaci di reagire coloro che ne sono vittime. 

Quell'esposizione si concentrava soprattutto sulla realtà interna al Labirinto. Questa nuova mostra rappresenta la realtà esterna al Labirinto, quando, cioè, Teseo, che ha già ucciso il Minotauro ed è uscito dal Labirinto, si ritrova in una condizione di “otium”, una sorta di riposo creativo al “suono della natura”, fatto di ricordi e profonda meditazione, finalizzati a progettare un nuovo percorso di vita, libero da ogni forma di schiavitù. 
 
Ad un primo sguardo, i nuovi quadri colpiscono non soltanto per la grandezza del formato scelto (tra i 98 e i 160 cm di lato), ma soprattutto per la commovente varietà dei colori utilizzati, l'intera gamma cromatica dell'antica pittura pompeiana, rappresentativa, in chiave simbolica, dei quattro elementi della vita: dal giallo, che ricorda l'aria, e quindi il luminoso mondo delle idee, al rosso del fuoco, simbolo dell'impegno e della passione che spinge l'essere umano alle imprese eroiche, dal blù e dal verde, i colori dell'acqua, come i sentimenti che animano le azioni umane, al nero o ai colori della terra, ovvero i valori della tradizione. 
 
Ad uno sguardo più attento, si possono scorgere alcuni elementi tipici del mito. Il “filo di Arianna”, che ritroviamo sotto forma di corda, “cordone ombelicale” si potrebbe dire, e talvolta attorcigliato in un “nodo d'amore”, non è solo l'espediente che servì a Teseo per uscire dall'intricato percorso, ma anche il “medium”, il tramite che collega due mondi paralleli, separati, e al tempo stesso uniti, da elementi architettonici come porte, muri, o colonne: il mondo dentro al Labirinto e quello fuori al Labirinto, e in particolare, da un lato, l'esperienza vissuta dentro il Labirinto dall'eroe ormai divenuto “vecchio” e, dall'altro, la vita nuova germogliata fuori dal Labirinto e rappresentata dal “giovane”; da una parte, la storia, “un'antica storia” gelosamente custodita, e, dall'altra, le nuove generazioni che sognano di “volare alto”. A queste ultime è affidato il compito di far tesoro dell'eredità morale ricevuta e, come piante rigogliose piene di fiori, portare a loro volta abbondante frutto. 
 
In questo senso, gli incontri organizzati nel contesto della mostra hanno lo scopo di individuare le strategie per evitare, se possibile, di entrare in tali labirinti, veri o mentali, e, per chi vi fosse già caduto dentro, i modi per uscirne o, quantomeno, per difendersi. Il tema del Labirinto può essere declinato in molte forme, o affrontato da vari punti di vista, da quello psicologico, come nel caso dell'incontro con la Sorrentino, a quello economico, che sarà esaminato nell'incontro del 30 maggio dall'economista Sàntolo Cannavale

  
Considerati i recenti fatti di cronaca, che raccontano di persone sopraffatte dai problemi e a volte spinte a gesti estremi, è stato quanto mai opportuno il contributo psicologico offerto dalla dottoressa Rachele Sorrentino, che ha saputo brillantemente intrattenere il pubblico, coinvolgendolo dall'inizio alla fine in un'appassionante e istruttivo dibattito. I problemi sorgono, ha spiegato la Sorrentino, quando cerchiamo al di fuori di noi ciò che non abbiamo, e che non possiamo avere, cioè la perfezione. Siamo così ossessionati dall'efficienza, talmente preoccupati di essere accettati a tutti i costi dagli altri, da non avere il tempo di pensare a noi stessi. E questo ci procura frustrazione. 

La soluzione è conoscere sé stessi più intimamente e accettarsi per come si è, sia per i pregi, sia per i difetti. Concludendo, la dottoressa ha ammesso che l'idea di farci una sincera introspezione, di compiere, per così dire, un “viaggio” dantesco verso il centro della terra, il nostro io più profondo, potrebbe spaventarci. Per paura di non riuscire poi a “risalire”, potremmo desistere dal cominciarlo. Ma ci ha pure ricordato che, per una specie di legge naturale, saremo al contrario automaticamente spinti verso l'alto e aiutati a pervenire a una maggiore consapevolezza di noi stessi. Ed è lì che potremo ritrovare il senso della nostra vita. 

La presidente Almerinda Giugliano (a sinistra) con Rachele Sorrentino (a destra)





1 commento:

Anonimo ha detto...

Ispirato da un sincero profondo "Credo familiare" nonchè fedele interprete del Territorio (impregnato di Valori, Tradizioni e Testimonianze Classiche) l'Artista Franco Gracco continua ad esprimere nelle Sue Opere le "Emozioni" di un Mondo lontano, ma non per
questo meno vicino a Noi.
Ottima la presentazione introduttiva del figliolo Plinio,valente critico e giornalista, il quale ci ha fatto rivivere i momenti salienti del percorso artistico del Genitore, modellandoli al Tema della Mostra "Fuori dal Labirinto", sotto l'attento ed emozionato ascolto dei presenti.
A seguire,introducendo, con giuste espressioni di stima ed affetto l'amica psicologa Rachele Sorrentino, sua conterranea, la Presidente Almerinda Giugliano dell'Inner Wheel ha dato inizio alla Serata con un Suo particolare Saluto.
Abbiamo avuto l'occasione di ascoltare una profonda dissertazione della prefata Sorrentino afferente il Tema, enunciando le interessanti Teorie del celebre psicofisico Jung. Ne è scaturito,poi,un appassionato dibattito che ha sancito la validità della discussione e dell'Incontro, a mio giudizio, da ripetere anche a livello Rotary locale, per un migliore e più diffuso coinvolgimento.
Un grazie a tutti coloro che hanno contribuito alla migliore riuscita della Serata.
In fede

Ivo de Simone (Pompei Oplonti Vesuvio Est)